Ci viene chiesto continuamente se vale la pena passare a Windows 11 e su quali dispositivi il nuovo sistema operativo funziona in modo tecnicamente impeccabile. Naturalmente non esiste una risposta valida per tutti, ma la regola generale è: anche un anno dopo il lancio di Windows 11, il predecessore è ancora la prima scelta. Secondo gli studi attuali, la quota di mercato di Windows 10 è compresa tra il 70% e l’80%. I 3 motivi principali per scegliere Windows 10:
1) Windows 10 ha tutto ciò che serve. Il sistema operativo maturo è dotato di tutte le funzioni di cui la maggior parte delle aziende ha bisogno. Non c’è quindi motivo per una modifica costosa. Inoltre, il sistema operativo sarà fornito di aggiornamenti fino a ottobre 2025. Quindi non c’è nemmeno bisogno di agire.
2) Windows 10 è un ambiente familiare. Il nuovo look di Windows 11 richiede invece un po’ di tempo per abituarsi. Soprattutto gli utenti che non sono “power user” devono fare i conti con tempi di adattamento dopo un cambiamento – con una certa frustrazione. Quindi è meglio rimanere con Windows 10, dove ogni clic è già appreso.
3) Windows 10 funziona. Non esistono requisiti hardware particolarmente elevati per questo classico sistema operativo. Con Windows 11 la situazione è differente. Recentemente, una ricerca approfondita dell’azienda informatica Lansweeper ha fatto scalpore: ben il 42% dei PC e dei notebook non sono compatibili con Windows 11. Sono stati esaminati circa 30 milioni di computer in 60.000 aziende! La sola sostituzione di questi 12,6 milioni di dispositivi incompatibili richiederebbe investimenti per miliardi di dollari. E in termini di sostenibilità, una tale sostituzione di PC e notebook che sono ancora funzionanti sarebbe un enorme passo indietro per l’idea dell’informatica verde. È meglio rimanere con Windows 10 e sfruttare al massimo il ciclo di vita dell’hardware esistente.